PROGETTO

La filosofia progettuale parte innanzitutto dal presupposto che, pur trattandosi di un edificio modesto per dimensioni e marginale rispetto alla visibilità cittadina, sia comunque testimonianza di storia trascorsa. Le parole di un poeta veneto a proposito dei piloni “In essi emerge la società rurale del passato, essa aveva nella religiosità e nella fede cristiana sinceramente professata, il fondamento della vita e ogni sua attività ne era permeata” ci aiutano a capire come non sarebbe possibile leggere a fondo il significato del pilone senza cercare di rendersi conto della simbiosi profonda tra vissuto del mondo contadino passato e vita quotidiana in riferimento al mondo spirituale. Come però analizzato, l’avanzato stato di degrado (sopratutto dal p.to di vista statico e della sicurezza della costruzione ma anche di chi poi ne fruirà) da un lato, gli interventi impropri che ne hanno ormai compromesso la storicità dall’altro, unitamente alla irrecuperabilità del dipinto interno peraltro non originale ma realizzato a secco con materiali acrilici, non fa rientrare l’intervento in progetto tra quelli più propriamente di restauro. L’idea, valutata attentamente alla luce delle considerazioni fatte, anche secondo un rapporto costi-benefici rispetto al manufatto privo ormai di consistenza storica se non fortemente per ciò che esso stesso rappresenta definendosi pilone, portano allo smontaggio e rimontaggio del medesimo secondo metodologie e materiali propri.

 

Anno 2005