REALIZZATO

I mali di cui l'edificio soffriva derivavano da un lato dalla copertura, non più in grado di sopperire alla funzione che le era propria, e, dall’altro dalla torre campanaria, la parte più antica del complesso probabilmente già torre difensiva del castello attiguo, bisognosa di un urgente intervento: il consolidamento,  braccio operativo del restauro, è stato parte attiva nella dialettica restauro/conservazione, non potendo essere separato sic et sempliciter dal progetto di restauro. Sulla scorta di quanto detto si è provveduto a delineare un intervento globale dell'edificio che tenesse conto di tutti gli aspetti e problemi inerenti la fabbrica. Va ricordato come sia stato indispensabile effettuare alcune operazioni di ricognizione sulla sostanza e sullo stato della materia, caratterizzate da una minima alterazione della consistenza prima di affrontare l'intervento dal punto di vista progettuale sapendo che non è possibile intervenire su qualsivoglia manufatto se non si è completamente padroni della sua conoscenza; pertanto partendo da indagini storiche (“comprendere indagando, conoscere la storia del monumento attraverso fonti certe” come teorizzava Beltrami), passando attraverso una campagna di saggi in loco (carotature sia nel terreno che nella muratura), il tutto è stato convogliato nel “cantiere della conoscenza” passaggio indispensabile ed assolutamente irrinunciabile, base per il futuro “cantiere dell’operare”. Si è quindi proceduto al recupero strutturale del campanile e strutturale | architettonico della copertura e, successivamente, al restauro delle quattro facciate della fabbrica e dei quattro prospetti del campanile, in second'ordine sulla scala degli interventi poiché non pregiudicano la sicurezza dell'edificio ma ugualmente bisognose di intervento, in modo particolare la torre campanaria nella sommità. Il restauro dell'apparato decorativo interno, più consistente dal punto di vista del lavoro ma soprattutto economicamente, è stato considerato come lotto di lavori indipendente dagli altri e demandato a tempi futuri, rientrando pur sempre nel progetto di restauro della fabbrica.

 

 

Anni 2006 | 2008

 

Intervento realizzato con il contributo di:

Conferenza Episcopale Italiana | Fondi 8x1000

Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo

Provincia di Cuneo

Imprese:

Franco Barberis s.p.a.